domenica 6 aprile 2008

LONTANO DA DOVE

stralci per una geografia di emozioni lontane… viste da vicino

Lontano da dove è una mappa da costruire sopra un territorio vasto ma impercettibile, conosciuto ma misterioso… quello delle emozioni.
Lontano da dove vuole essere un seme, una lente di ingrandimento, una briglia, un dizionario, una fotografia, uno spartito , nella geografia misteriosa di ciò che ci accade , a tutti indistintamente ma ancora di più, a chi si trova a vivere una condizione di lontananza e di privazione.
Chi se n’è andato, chi è partito, chi non può tornare, chi non ha i documenti, chi aspetta, chi si alza alle quattro, chi ha trovato casa, chi è clandestino: gesti e presenze, milioni di occhi e di braccia che si muovono e sotto, e dentro, un terreno fatto di confusione e di aspettative, di rabbia e di sogni.
Ebbene quel terreno lì, a noi interessa e lo vogliamo portare alla luce, senza velleità o pietismo , ma pensando semplicemente che anche quello sia un dato , che , in quanto esistente , può essere riconosciuto.
Se guardiamo indietro ci arrivano un sacco di echi e la storia e l’arte ci raccontano che tante volte uomini che hanno attraversato le epoche sono state persone che per qualche ragione si sono trovate lontane dalle loro radici e dagli affetti, esiliate, per scelta o per obbligo, e cosa hanno fatto…hanno cominciato a raccontare , ognuno col linguaggio che gli era proprio; se uno sapeva dipingere dipingeva, se gli andava di scrivere scriveva e così riusciva ad attraversare i grandi laghi salati, angoscia e tristezza , incertezza e abbandono, accrescendo la propria forza interna e lasciando a noi…un po’ di bellezza da gustare.
Ebbene che c’entra tutto ciò con la Centesimus ?
Assolutamente niente, perché non andremo in giro con le lanterne a cercare artisti incompresi che si aggirano nei meandri del forlanini ma questo si, proveremo ad ascoltare.
In fondo un quadro per esistere ha bisogno di qualcuno che lo guardi, e una storia prima di essere raccontata ha bisogno che ci sia qualcuno ad ascoltarla.
Così semplicemente “lontano da dove” comincia con una messa a fuoco : non sappiamo che cosa vedremo né tanto meno se vedremo qualcosa ma noi cominciamo a predisporci all’ascolto di questo terreno segreto.
Saremo noi a cominciare qualche racconto, a puntare l’attenzione su qualche seme, su qualche foglia, su qualche emozione che ci arriva ma soprattutto sui veicoli che le nostre emozioni usano per traghettarsi in mezzo a noi, le parole, gli sguardi, i movimenti , le frasi dette a caso. E la cornice sarà proprio la Centesimus Annus e questi muri, queste alte pareti che stiamo cominciando ad abitare.
Si perché un progetto sta nascendo e con il progetto le persone, che fanno altre cose, ma per qualche strana ragione hanno deciso di stare anche qui, in mezzo a questi ospiti che impareremo a conoscere.
Così il progetto si struttura, le regole si definiscono, si chiariscono i ruoli, si dividono i compiti, ma intanto ,( e questo blog ci aiuterà a tenere le fila e aprirle allo stesso tempo) un faro rimane acceso, che non abbiamo acceso noi, né ci appartiene, un occhio puntato sulle” persone che sentono” e sui loro rivoli complessi e affascinanti.
Marcheremo e punteggeremo questo percorso nel percorso con semplicità , non solo osservando questo “sistema comunità” ma partecipandovi in prima persona, senza nasconderci nei ruoli e nei compiti, peraltro importanti, ma interagendo con esso.
Quando qualcosa vi colpisce , vi arriva, vi tocca, con un ospite, una persona tra le tante , vi dicono una parola, o siete voi che ne dite una, uno sguardo, un tocco, e c’è qualcosa che si smuove, potete fissare quel punto e io mi impegno a passare da voi, raccogliendo la bandierina.

Claudia Carletti



Nessun commento: